Le nostre etichette promosse dallo studio di Wine Lister, l’agenzia di rating del settore Supertuscan in vetta alle classifiche, ma le denominazioni storiche restano indietro.
di Aldo Fiordelli

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LA CLASSIFICA
Nello specifico delle singole etichette, la classifica toscana a top 25 di Wine Lister vede tre Bolgheri ai primi tre posti. Nell’ordine Ornellaia precede Sassicaia e Masseto. Seguono sempre in ordine: Tignanello, Soldera con il Case Basse (ormai Igt e non più Brunello) e Solaia, mentre chiudono la top ten Le Pergole Torte di Montevertine, Fontodi col Flaccianello della Pieve, Biondi Santi con la riserva di Brunello di Montalcino e Guado al Tasso. Seguono sempre in ordine: Cepparello, Sammarco, Biondi Santi (base), Messorio, il Tenuta Nuova di Casanova di Neri, Poggio di Sotto, Valdicava, Vigna d’Alceo, Percarlo, il Chianti classico Vigna del Sorbo, L’Apparita del Castello di Ama, Redigaffi di Tua Rita, il Valdicava base, Fuligni e Oreno. Per trovare una Docg insomma bisogna arrivare al nono posto, per trovare un Chianti classico al ventesimo. Panzano domina la Toscana continentale grazie ai Di Napoli Rampolla (Sammarco e Alceo) e ai vini di Giovanni Manetti (Fontodi). Tuttavia, viene fatto notare sullo studio, tra Ornellaia e Oreno della Tenuta Setteponti, cioè primo e ultimo, ci sono 133 punti di ranking di differenza, mentre nella stessa top 25 di Bordeaux ce ne sono appena 63. Esistono cioè ampi margini di crescita sotto i top brand di riferimento. Nella classifica disaggregata per qualità emergono: Soldera, Pergole Torte, Percarlo, Alceo, Fuligni, mentre a chiudere la top 20 troviamo Lupicaia, il brunello Biondi Santi, Sassicaia, Tignanello e Avignonesi Capannelle 50&50. Da segnalare poi i «buzz brand», vini con forte crescita, alta popolarità, considerati prestigiosi o di tendenza, con Giusto di Notri di Tua Rita primo Supertuscan, Messorio delle Macchiole tra i Bolgheri e Biondi Santi leader delle denominazioni. «Il quadro completo ci ha convinto — conclude Ella Lister — che la Toscana ha un roseo futuro davanti. Il mercato dei grandi vini confida in una crescita imponente nei prossimi anni, nonostante i suoi principali produttori siano già considerati tra i migliori del mondo».
27 marzo 2017 | 09:08
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