Ho iniziato a seguire il Redigaffi in modo continuativo dalla vendemmia 2005. Mi intrigava il tema del Merlot, che in poche, rare etichette riesce a sublimarsi al punto da entrare in una nuova sfera, con tutt’altra profondità, e a perdere così i suoi limiti, quei toni piacioni, ma anche semplici, quel sorrisone stampato e aperto che può sconfinare in un’immediatezza banale. Torno a dire che il primo urto in me è stato con il Masseto (era la vendemmia ’92). Ed in qualche modo ritengo che questa etichetta sia divenuta da tempo la boa di riferimento per tutti i viticoltori di Merlot nell’intera Italia, non solo in Toscana…
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