La bottiglia più cara è un Brunello da 45mila dollari … Quali sono i vini italiani che rendono di più? No, non parliamo di abbinamento con il brasato o di rapporto qualità- prezzo.
La bottiglia più cara è un Brunello da 45mila dollari … Quali sono i vini italiani che rendono di più? No, non parliamo di abbinamento con il brasato o di rapporto qualità- prezzo. Parliamo proprio di redditività economica.
La bottiglia più cara è un Brunello da 45mila dollari … Quali sono i vini italiani che rendono di più? No, non parliamo di abbinamento con il brasato o di rapporto qualità- prezzo. Parliamo proprio di redditività economica.
La bottiglia più cara è un Brunello da 45mila dollari … Quali sono i vini italiani che rendono di più? No, non parliamo di abbinamento con il brasato o di rapporto qualità- prezzo. Parliamo proprio di redditività economica.
Parliamo proprio di redditività economica. Perché certe bottiglie sono come dei titoli. Hanno un prezzo allo scaffale o sulla carta dei ristoranti, ma hanno anche un indice di redditività. Lo calcola il Liv-Ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines. Secondo un’ analisi di WineNews presentata in occasione del Vinitaly in corso a Verona, ci sono una decina di etichette italiane all’interno di questo indice che disegna una ideale “cassa” dei sogni dell’enoappassionato disposto a spendere. I vini italiani presenti nella lista sono un enciclopedia del vino inarrivabile o quasi per i portafogli che non siamo medio massimi. E quindi ecco il Sassicaia, cult al punto da essere offerto da Fabio Fazio a Madonna in tv. Ecco il Masseto e l’Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia. Ecco il Redigaffi di Tua Rita. Ecco il Tignanello e il Solaia dei Marchesi Antinori. Ecco il Messorio delle Macchiole. Tanta Toscana, dunque. Ma anche il Piemonte con il Barbaresco e il Langhe Sorì Tildìn di Gaja e il Barolo Le Vigne di Luciano Sandrone. Vini che si fanno onore, con un aumento del 21 per cento del listino tutto italiano negli ultimi cinque nell’ultimo anno, periodo in cui ha 0,62 perfino la Champagne. Un’altra classifica simile e è quella di “Wine Searcher”, il sito più influente del mondo del vino, specializzato nella ricerca online dei prezzi. Secondo questa graduatoria, il vino italiano più prezioso è un veneto, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva cli Giuseppe Quintarelli, che ha una quotazione media, per tutte le annate, di723 dollari. E la singola bottiglia più cara è il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi Tenuta Il Greppo, quotata 45. 177 dollari. Con un bel cm cm alla miseria.
Autore: Andrea Cuomo
tratto da www.winenews.it/edicola/Perché certe bottiglie sono come dei titoli. Hanno un prezzo allo scaffale o sulla carta dei ristoranti, ma hanno anche un indice di redditività. Lo calcola il Liv-Ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines. Secondo un’ analisi di WineNews presentata in occasione del Vinitaly in corso a Verona, ci sono una decina di etichette italiane all’interno di questo indice che disegna una ideale “cassa” dei sogni dell’enoappassionato disposto a spendere. I vini italiani presenti nella lista sono un enciclopedia del vino inarrivabile o quasi per i portafogli che non siamo medio massimi. E quindi ecco il Sassicaia, cult al punto da essere offerto da Fabio Fazio a Madonna in tv. Ecco il Masseto e l’Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia. Ecco il Redigaffi di Tua Rita. Ecco il Tignanello e il Solaia dei Marchesi Antinori. Ecco il Messorio delle Macchiole. Tanta Toscana, dunque. Ma anche il Piemonte con il Barbaresco e il Langhe Sorì Tildìn di Gaja e il Barolo Le Vigne di Luciano Sandrone. Vini che si fanno onore, con un aumento del 21 per cento del listino tutto italiano negli ultimi cinque nell’ultimo anno, periodo in cui ha 0,62 perfino la Champagne. Un’altra classifica simile e è quella di “Wine Searcher”, il sito più influente del mondo del vino, specializzato nella ricerca online dei prezzi. Secondo questa graduatoria, il vino italiano più prezioso è un veneto, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva cli Giuseppe Quintarelli, che ha una quotazione media, per tutte le annate, di723 dollari. E la singola bottiglia più cara è il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi Tenuta Il Greppo, quotata 45. 177 dollari. Con un bel cm cm alla miseria.
Autore: Andrea Cuomo
from www.winenews.it/edicola/Perché certe bottiglie sono come dei titoli. Hanno un prezzo allo scaffale o sulla carta dei ristoranti, ma hanno anche un indice di redditività. Lo calcola il Liv-Ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines. Secondo un’ analisi di WineNews presentata in occasione del Vinitaly in corso a Verona, ci sono una decina di etichette italiane all’interno di questo indice che disegna una ideale “cassa” dei sogni dell’enoappassionato disposto a spendere. I vini italiani presenti nella lista sono un enciclopedia del vino inarrivabile o quasi per i portafogli che non siamo medio massimi. E quindi ecco il Sassicaia, cult al punto da essere offerto da Fabio Fazio a Madonna in tv. Ecco il Masseto e l’Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia. Ecco il Redigaffi di Tua Rita. Ecco il Tignanello e il Solaia dei Marchesi Antinori. Ecco il Messorio delle Macchiole. Tanta Toscana, dunque. Ma anche il Piemonte con il Barbaresco e il Langhe Sorì Tildìn di Gaja e il Barolo Le Vigne di Luciano Sandrone. Vini che si fanno onore, con un aumento del 21 per cento del listino tutto italiano negli ultimi cinque nell’ultimo anno, periodo in cui ha 0,62 perfino la Champagne. Un’altra classifica simile e è quella di “Wine Searcher”, il sito più influente del mondo del vino, specializzato nella ricerca online dei prezzi. Secondo questa graduatoria, il vino italiano più prezioso è un veneto, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva cli Giuseppe Quintarelli, che ha una quotazione media, per tutte le annate, di723 dollari. E la singola bottiglia più cara è il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi Tenuta Il Greppo, quotata 45. 177 dollari. Con un bel cm cm alla miseria.
Autore: Andrea Cuomo
from www.winenews.it/edicola/Perché certe bottiglie sono come dei titoli. Hanno un prezzo allo scaffale o sulla carta dei ristoranti, ma hanno anche un indice di redditività. Lo calcola il Liv-Ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines. Secondo un’ analisi di WineNews presentata in occasione del Vinitaly in corso a Verona, ci sono una decina di etichette italiane all’interno di questo indice che disegna una ideale “cassa” dei sogni dell’enoappassionato disposto a spendere. I vini italiani presenti nella lista sono un enciclopedia del vino inarrivabile o quasi per i portafogli che non siamo medio massimi. E quindi ecco il Sassicaia, cult al punto da essere offerto da Fabio Fazio a Madonna in tv. Ecco il Masseto e l’Ornellaia della Tenuta dell’Ornellaia. Ecco il Redigaffi di Tua Rita. Ecco il Tignanello e il Solaia dei Marchesi Antinori. Ecco il Messorio delle Macchiole. Tanta Toscana, dunque. Ma anche il Piemonte con il Barbaresco e il Langhe Sorì Tildìn di Gaja e il Barolo Le Vigne di Luciano Sandrone. Vini che si fanno onore, con un aumento del 21 per cento del listino tutto italiano negli ultimi cinque nell’ultimo anno, periodo in cui ha 0,62 perfino la Champagne. Un’altra classifica simile e è quella di “Wine Searcher”, il sito più influente del mondo del vino, specializzato nella ricerca online dei prezzi. Secondo questa graduatoria, il vino italiano più prezioso è un veneto, l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva cli Giuseppe Quintarelli, che ha una quotazione media, per tutte le annate, di723 dollari. E la singola bottiglia più cara è il Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi Tenuta Il Greppo, quotata 45. 177 dollari. Con un bel cm cm alla miseria.
Autore: Andrea Cuomo